Milano 22 febbraio 1904 – Milano 23 aprile 1945
Operaio delle CGE ed Appartenente alla 113a Brigata Garibaldi, iniziò la sua attività all’interno del 3° distaccamento verso la fine di febbraio ’44 occupandosi principalmente di smistare volantini e materiale di propaganda all’interno dei vari reparti della CGE. In seguito, partecipò a diverse azioni, soprattutto di disarmo, della 113a.
Divenuto comandante del distaccamento CGE, fu più volte presente in azioni di appoggio armato e difesa delle iniziative delle operaie e degli operai delle fabbriche della zona ed in particolare della Borletti.
Il 24 aprile 1945 (o il 23 aprile come scritto nella relazione della 4a Divisione), proprio durante un’azione di copertura ad un comizio antifascista davanti allo stabilimento della Borletti in via Washington, cadde in combattimento.
Così viene ricordato l’episodio dalla relazione della 4° Divisione:
“. . . 23 Aprile 45 – Squadre della 113a e 113a bis sono di protezione ad un comizio che si tiene all’esterno della Borletti, essendo la stessa da otto giorni in sciopero. Interviene l’intera Legione Muti (Colombo compreso) ne nasce una forte sparatoria, ed il comandante del 3° distaccamento della 113a Esini Erminio cadeva da valoroso.”
Erminio ottenne la qualifica di Partigiano con Diploma Alexander nr 227346. Il suo sacrificio è ricordato sia da una lapide apposta sotto la sua abitazione di Via Stendhal 30 sia dalla lapide collettiva posta nell’androne di Via Bergognone 34 in ricordo dei partigiani e patrioti della CGE caduti nella lotta di Liberazione.
Sulla lapide presso l’abitazione il cognome è sbagliato: c’è scritto Esimi quando quello corretto è Esini.